di Henry62
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Scrivo queste poche righe traendo spunto da uno scambio di post avvenuto fra Edo e Sigmatau su LC.
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Edo scrive:
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"...
Grazie a te Sigmatau, ed anche ad Henry per il suo involontario complimento.
Non ho visto, nel sito a cui collabora anche Henry, l'analisi di quanto lo stesso Henry affermò, durante la seconda trasmissione sull'11 sett. condotta da Roberto Olla, a proposito delle colate di metallo fuso provocate (a dire di Henry), dall'arco voltaico generato dai gruppi di continuità del sistema elettrico... forse sarebbe opportuno che un tecnico del livello di Henry proponesse anche su tale affermazione la sua analisi, magari basandola su dati reali e non taroccati; così come è accaduto nel caso della foto in oggetto di questo thread riguardante il gran fumo proveniente dal wtc7 prima che crollasse, per il quale è invece stato dimostrato (grazie alla competenza di sigmatau), che tale foto sia stata scattata un'ora e mezza dopo il crollo dello stesso wtc7 .
Curioso che alcuni personaggi pretendano sempre ulteriori prove a chi parla (ad esempio), di metallo fuso (nonostante l'evidenza di foto e testimonianze), ma sono invece disposti a sostenere le proprie tesi con l'utilizzo di elementi che si rivelano manipolati e privi di riscontri oggettivi e utili esclusivamente (una volta smascherati), a mostrare quale sia il livello di buona fede con cui questi personaggi operano."
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e Sigmatau replica:
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"Edo: ... Henry affermò, durante la seconda trasmissione sull'11 sett. condotta da Roberto Olla, a proposito delle colate di metallo fuso [che erano state] provocate dall'arco voltaico generato dai gruppi di continuità del sistema elettrico ...
Questa è semplicemente grandiosa!...
E' del tutto evidente che il nostro amico [al pari dell'ex-disk jokey di Radio Luna Pavia...] è convinto di avere di fronte una platea di scimmie cui si può propinare qualunque scemenza!...
Forse non sà nemmeno lui che uno dei 'misteri' dell'11 sett. che nessuno ha finora mai svelato riguarda il black out improvviso di tutti gli impianti elettrici ed eletronici nell'intera area di Manhattan verificatosi in coincidenza del crollo della 'Torre sud', avvenuto alle ore 10.02 a.m.
A quell'ora precisa tutti i fusibili delle apparechiature elettriche protette sono 'saltati' e le apparecchiature non protette sono 'fuse'.
Di fatto i servizi elettrici e telefonici di Manhattan sono stati ripristinati solo due settimane dopo l'11 sett., cosa che tra l'altro ha prodotto un danno economico facilmente immaginabile...
Naturalmente l'altro 'grande mistero', sul quale non dico il nostro amico ma neppure i più eminenti esperti di fisica dei materiali hanno saputo dare una spiegazione 'convincente', è costituita dalle 'pozze di metallo fuso'.
Il dato più enigmatico non riguarda tanto l'identificazione della 'fonte di calore' che ha prodotto la fusione di una così ingente quantità di acciaio, quanto il fatto che questi 'laghi roventi' erano ancora presenti alcune settimane dopo.
Anche coloro che hanno conoscenze di fisica molto 'approssimate' arrivano a comprendere che, qualunque sia il 'meccanismo fisico' che ha originato tutto quel calore, al cessare di quello la temperatura in un lasso di tempo relativamente breve diviene 'uniforme' e tutto ritorna allo stato 'naturale'.
Il fatto che ancora a novembre era presente metallo fuso ha in realtà una sola spiegazione: il 'meccanismo fisico' che produceva calore era ancora attivo.
Una 'ipotesi' di spiegazione di questo 'enigma' la sto portando avanti sul thread 'una tesi alternativa' che da troppo tempo trascuro e che conto quanto prima, esaurito [si spera] l'argomento 'antibufale e antiantibufale', di riprendere... saluti!... "
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Questo scambio è significativo perchè mi consente, in prima battuta, di dare alcune risposte e poi di fare una mia considerazione.
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Veniamo alle risposte.
Avendo operato nel settore dell'Information Technology delle grandi aziende di servizi, so perfettamente come siano fatti gli ups dei mainframe di tali società e nelle Torri Gemelle erano presenti circa 300 mainframe, per cui l'ipotesi della presenza di un grande numero di batterie stazionarie non era affatto pellegrina.
Ne scrissi su LC e ne parlai pubblicamente durante la seconda trasmissione SpecialeTG1 dedicata agli attacchi dell'11 settembre e fu la prima volta che l'argomento veniva anche solo accennato, infatti solo mesi dopo Bollyn pubblicò un articolo in cui parlava della presenza di una sala computer nella zona di impatto della Torre Sud.
Ricordo i commenti sarcastici comparsi su LC in merito a questa mia ipotesi, ma in realtà non si trattava di una mera ipotesi, ma di una precisa indicazione che mi proveniva dall'analisi della documentazione definitiva del Nist.
Edo su LC dice di non aver letto sui siti in cui scrivo qualcosa in merito a questi argomenti.
Mi dispiace per lui, ma è disattento.
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Forniamo allora qualche link:
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poi veniamo al sito del Gruppo Undicisettembre:
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e non sto a parlare degli innumerevoli link a forum e siti in cui si parla di questa ipotesi, che ormai non è più solo un'ipotesi.
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Personalmente ho scritto anche al Nist in merito a queste evidenze e alla possibilità di un errore nel report ufficiale relativo alla decodifica dell'acronimo UPS (United Parcel Service o gruppo statico di continuità?).
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Quindi, caro Edo, se non hai visto niente di pubblicato in merito agli ups e alla mia teoria, credo di poterti dire che non è certo da imputare a me.
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Veniamo ora a Sigmatau.
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Io ho il massimo rispetto delle persone cui mi rivolgo, sia che parli sulla rete ammiraglia del servizio pubblico a tre milioni di persone, sia che scriva sul mio piccolo blog letto da qualche migliaia di navigatori: proprio perchè è necessario grande rispetto per chi ci legge ho dedicato un po' di tempo per dimostrare che tutte le affermazioni fatte da Sigmatau sulle ombre sono completamente errate e prive di qualsiasi fondamento.
Altro che "platea di scimmie"!
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Io ho trovato quello che ritengo un errore nei report ufficiali e ho scritto al Nist, Sigmatau invece lancia proclami di falsità di immagini e video senza nemmeno degnarsi di fare una verifica in merito ai dati che ho citato: secondo voi qual è il comportamento più responsabile e rispettoso di chi ci legge?
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Veniamo alle famose pozze di metallo fuso, di cui fino ad ora non è emersa alcuna immagine o analisi che non sia un sentito dire.
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Sigmatau parla di "laghi roventi" di acciaio fuso: tutte enormi sciocchezze!
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Per me, lo ripeto, la presenza di incendi nel sottosuolo di Ground Zero è già da sola causa sufficiente per giustificare la presenza di metallo fuso (non acciaio, ma metalli a più basso punto di fusione!), così come ho documentato nel "Dossier effetti degli incendi", mentre il fatto che gli hot-spot si siano spostati orizzontalmente nelle settimane seguenti l'11 settembre è già di per sè sufficiente per ipotizzare ampi incendi e non certamente "laghi" di metallo fuso.
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Veniamo ora all'affermazione finale del black-out dei sistemi elettrici e telefonici di Manhattan, che secondo Sigmatau sarebbe seguito al crollo del WTC2 e provocato simultaneamente da un effetto che, ipotizzo, lui ricondurrà ad emissione elettromagnetica di un'esplosione nucleare (che non c'è stata, è bene ribadirlo).
E' una evidente forzatura, visto che sia i telefoni che le luci hanno continuato a funzionare fino al crollo della Torre Nord e ci sono precise testimonianze in tal senso di sopravvissuti che parlano di luci al neon accese nelle scale antincendio e di pompieri che hanno utilizzato ascensori per salire ai piani alti delle Torri.
Ricordiamo le drammatiche telefonate delle vittime al 911 ed i calcolatori che hanno continuato a funzionare fino al crollo, con operazioni finanziarie che sono state oggetto di attente analisi, con indagini anche sui dischi fissi recuperati dalle macerie.
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Per inciso, poi, ricorderei a Sigmatau che la fuoriuscita di materiale fuso dalla Torre Sud è stata antecedente al suo crollo, e quindi la sua obiezione sarcastica sul black-out è doppiamente senza senso e non dimostra altro che il suo scarso livello di conoscenza dei fatti che vorrebbe indagare ( e questa nuova perla fa il paio con il crollo della Torre Sud scambiato per quello della Torre Nord, nonostante fosse ben evidente la punta della antenna televisiva perfettamente stabile...).
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Concludendo, mi pare che ancora una volta si possa evidenziare un problema di metodo nell'approcciare l'analisi, laddove vengono accettate per buone solo le testimonianze che confermano le proprie opinioni, bollando come "fake" tutto ciò che smentisce l'assurdità delle affermazioni di questo becero livello di complottismo (e per vedere cosa intendo per becero, leggete questo post di Sigmatau).
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Finchè i complottisti si limitano a porre domande, il livello resta almeno decente, ma quando azzardano un'analisi, irrimediabilmente si cade nel ridicolo.
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- AGGIORNAMENTO -
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Posto un aggiornamento con la replica di Sigmatau al mio intervento perchè credo sia significativa del modo di argomentare (è un eufemismo...) di questa tipologia di "ricercatori".
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Qui trovate la risposta di Sigmatau su LC.
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Sigmatau scrive:
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"Così, grazie alla ‘intuizione’ davvero geniale del nostro amico Henry l’enigma delle ‘pozze di metallo fuso’ è stato svelato.
E’ stato un banale cortocircuito sulla tensione fornita dai gruppi di continuità a causare il fenomeno… tutto qui… le scimmie siamo noi che non ci abbiamo pensato!…
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Va bene, dal momento che l’indagine sui ‘reperti fasulli’ presentati come ‘prove’ nei report degli enti governativi che hanno ‘indagato’ sull’11 settembre è da considerarsi terminata e i risultati di essa sono oramai incontestabilmente evidenti, direi di terminare questo thread con qualche considerazione ‘off topic’.
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Non è escluso che quanto sto per scrivere possa non trovare daccordo la Redazione, nel qual caso essa prenderà i provvedimenti che riterrà idonei…
La ‘geniale soluzione tecnica’ trovata dall’amico Henry mi ricorda tanto una analoga ‘genialata’ escogitata dai ‘consulenti’ della difesa della società editrice Penguin nel celebre processo intentato da David Irving contro Deborah Lipstadt.
Per chi non avesse seguito la vicenda ricorderò che la dottoressa Lipstadt, uno dei più eminenti ‘studiosi dell’Olocausto’ esistenti al mondo, in Denying the Holocaust aveva ‘accusato’ lo storico David Irving di ‘negazione dell’Olocausto’, ‘razzismo’ e ‘simpatia per il Nazismo’.
Irving in risposta ha denunciato la Lipstadt per ‘diffamazione’ e il processo si è tenuto a Londra alcuni anni fa.
In una delle fasi del processo Irving [che non era affiancato da alcun legale…] ha messo in seria difficoltà uno dei testimoni della difesa, lo ‘studioso di Olocausto’ Robert Jan Van Pelt su un argomento che ha qualche lontana attinenza con l’argomento che stiamo trattando, vale a dire il ‘mistero dell’acciaio fuso’…
In breve la controversia tra Van Pelt e Irving consisteva in questo.
Ammettendo che sia vero il numero di un milione riferito alle persone che ad Auschwitz Birkenau sono state ‘gassate’ e successivamente ‘cremate’ e considerando che il ‘campo di sterminio’ è stato ‘attivo’ per circa mille giorni, si deve dedurre che in media si siano avute mille cremazioni al giorno.
Dal momento che per cremare un cadavere occorrono alcuni chili di coke [la stima esatta è un poco controversa…], ciò significa un consumo giornaliero medio di alcune tonnellate di coke.
Dal momento che dai documenti di trasporto nazisti non risulta neppur lontanamente giungesse ad Auschwitz un simile quantitativo giornaliero di coke, è evidente che il ‘problema combustibile’ costituirebbe in circostanze normali un serio ‘imbarazzo’ per gli ‘studiosi di Olocausto’.
Al processo Van Pelt, incalzato da Irving sul preciso argomento del ‘carbone’, sulle prime non è stato in grado in alcun modo di controbattere in modo efficace.
È stato a questo punto che i ‘cosulenti’ della Lipstadt hanno tirato fuori un vero e proprio ‘asso’ … una ‘genialata’ quasi allo stesso livello di quella trovata dal nostro ‘consulente balistico’…
La ‘spiegazione’ al ‘mistero del carbone’ è stata fornita al processo due giorni dopo la ‘capitolazione’ di Van Pelt e a questa ‘testimonianza’ ad Irving non è stato concessa dal giudice la facoltà di controbattere.
La ‘spiegazione’ del perché non erano necessarie tonnellate di carbone ogni giorno per l’attività di cremazione svolta ad Auschwitz è di una semplicità addirittura sconcertante: il ‘combustibile’ utilizzato per il forno crematorio non era il coke bensì… il grasso degli stessi cadaveri…
Mi rendo perfettamente conto che cosa tale mia affermazione possa generare in una persona fornita di normale buon senso.
Per dimostrare che essa non è stata da me ‘inventata’ mi è sufficiente riportare le righe seguenti, ‘scannerizzate’ dalla versione italiana di The Holocaust on Trial di D. D. Guttenplan…
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Presumo che anche i lettori che ignorano la vicenda non abbiano alcuna difficoltà ad ‘immaginare’ come sia finito il ‘processo’…
Pertanto ragazzi, non volendo fare la fine di David Irving, penso proprio che la cosa migliore sia ‘passare per scimmie’ e dichiarare senza ombra di dubbio che la spiegazione fornita da Henry intesa a spiegare la presenza di ‘pozze di metallo fuso’ a ground zero nelle settimane successive l’11 settembre è da considerarsi perfettamente esaustiva ed attendibile…
Con ciò termina, almeno per me, il discorso di ‘antibufale’ e ‘antiantibufale’ per passare ad un thread successivo che di questo costituisce la naturale continuazione e che intitolerò così : perché il Wtc7 è stato ‘buttato giù’?…
Non mancate ragazzi!
… saluti!… "
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Mi sorge spontanea una domanda: ma Sigmatau ha capito di cosa si sta parlando?
Inizio seriamente a dubitarne.
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L'unica cosa di "incontestabilmente evidente" sono proprio gli errori presenti a profusione in tutte le affermazioni di Sigmatau.
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Saluti