La traiettoria del motore destro di UA175

di Enrico Manieri - Henry62

I sostenitori della teoria "no-plane" affermano che le Torri Gemelle non vennero colpite da due aeroplani di linea dirottati, ma da qualche altro tipo di ordigno mascherato in modo da simulare un jet.

Già un semplice confronto dimensionale, ricavabile dai fotogrammi che riprendono l'impatto di AA11 contro la Torre Nord (WTC1), estratti dal video girato dai fratelli Naudet (ripresa effettuata la mattina dell'11 settembre dall'incrocio fra Church Street e Lispenard Street), è sufficiente per scartare completamente l'ipotesi missile, ma comunque vorrei dedicare un po' di spazio all'approfondimento delle immagini che riguardano il motore destro del volo UA175, cioè del Boeing 767 che colpì la Torre Sud (WTC2), e alla parte conclusiva del suo volo dopo l'impatto.

Questa parte rilevante di motore venne ritrovata e immediatamente fotografata in decine e decine di immagini, scattate sia da semplici passanti che dagli investigatori, all'incrocio fra Church Street e Murray Street, a Nord-Est di Ground Zero.

In alcune immagini il motore sembra essere di piccole dimensioni, ma si tratta di un effetto ottico ed il confronto con la sagoma umana restituisce la corretta scala dimensionale dell'oggetto.

Ovviamente il rottame mostrato non è il motore nella sua interezza, ma la parte restante di esso, dopo che tutta l'ingombrante e fragile componente di palette del fan è stata distrutta nell'impatto e anche parte delle ruote delle turbine dei diversi stadi si sono staccate, disseminandosi sul percorso; una ruota venne trovata in prossimità del pezzo principale, deformata probabilmente per l'urto con il suolo e per il successivo rotolamento.

E' interessante però osservare che già le immagini dell'impatto mostrano, senza alcun dubbio, un rottame ad alta densità, di massa consistente ed incendiato, che lascia dietro a sé un'ampia parabola di fumo con origine dal punto di impatto del WTC2, andando a cadere esattamente nella zona in cui è stato ritrovato il pezzo di motore.

Questo schema aiuta a meglio comprendere la dinamica della caduta del motore e la localizzazione dei principali rottami.

Nelle immagini che seguono, scattate a brevissima distanza di tempo (frazioni di secondo) da diversi autori e da diverse posizioni, in giallo si evidenzia l'oggetto incendiato che cade, mentre in blu si mostra l'ombra dello stesso proiettata sulla facciata del WTC1.

La scia di fumo lasciata dal rottame compare nettamente contro lo sfondo del cielo azzurro e consente di vedere esattamente la traiettoria descritta dall'oggetto, come è possibile constatare dalle immagini panoramiche che seguono.

In queste immagini drammatiche si trova la conferma che:

  • l'oggetto proviene esattamente dal punto di impatto dell'aereo contro la Torre Sud;

  • la sua massa è importante e al momento dell'inizio della traiettoria è animato da grande velocità (altrimenti non descriverebbe quel tipo di traiettoria nell'atmosfera);

  • la densità dell'oggetto è elevata, tale da rendere meno evidente l'azione frenante dovuta all'attrito dell'aria (che si concretizza nella minor curvatura della traiettoria descritta) rispetto ad altri rottami di minor densità che cadono al suolo a distanze inferiori dal punto di impatto.

Tutte queste caratteristiche consentono di ricondurre l'oggetto in volo alla parte di motore che venne rinvenuta all'incrocio fra Church Street e Murray Street.

Chi sostiene l'ipotesi del "no-plane" dovrebbe allora anche giustificare quale forza avrebbe dovuto essere applicata ad un rottame di così grande massa per fargli descrivere la traiettoria rappresentata dal fumo della scia.

Ovviamente la mia è una domanda retorica, dato che quello ritrovato non può che essere il motore dell'aereo che è stato mandato dai terroristi ad impattare contro la facciata sud del WTC2.

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