11 settembre 2001: "crash covers" da Ground Zero

di Enrico Manieri - Henry62

Forse non tutti sanno che alcune lettere, che viaggiavano a bordo degli aeroplani che vennero dirottati e che colpirono le Torri Gemelle, furono ritrovate nei giorni seguenti all'attentato e successivamente rese ai mittenti.
In ambiente filatelico queste lettere, viaggiate tramite posta aerea e sopravvissute ad incidenti catastrofici, seguiti da immediati incendi, hanno un notevole valore, ma nel caso del disastro delle Torri Gemelle questi oggetti assumono anche il significato di testimonianza storica dell'impatto degli aerei contro  i due grattacieli.



Sembrerebbe davvero incredibile, ma ci sono dei folli che sostengono che gli aeroplani dirottati non sarebbero mai esistiti e che si sarebbe trattato, in realtà, di una sorta di fiction olografica creata appositamente per nascondere una demolizione controllata o l'impatto di un missile.
Roba da matti!
Eppure questa teoria, detta "no planes", ha la sua (per fortuna esigua) schiera di sostenitori anche in Italia.



Il ritrovamento di una terza lettera trasportata dagli aerei e sopravvissuta all'impatto contro le Torri Gemelle è stato rivelato dal Sun di Lowell (Massachusetts), con un articolo pubblicato in occasione dell'ottavo anniversario dell'attacco e che ha avuto ampia eco nella community degli appassionati di filatelia e di storia postale, cui mi onoro di appartenere.
La lettera, ora custodita in una cassetta di sicurezza in banca, venne ritrovata e rispedita al mittente da un abitante di New York, di origini italiane, Salvatore Scozzari, che lavorava nei pressi delle Twin Towers al momento dell'impatto.


Da un punto di vista collezionistico, le "crash covers", cioè gli oggetti postali sopravvissuti ai disastri aerei, hanno appassionati collezionisti che si contendono questi veri e propri reperti per inserirli nelle loro collezioni.
Si tratta comunque di materiale estremamente raro da un punto di vista collezionistico, spesso testimone di fatti di grande drammaticità e che raccontano vicende capaci di far rivivere i momenti tragici della nostra epoca.

La storia dei disastri aerei è piena di grande dolore e richiama alla memoria tragedie che segnarono, per il loro impatto sui media, l'evoluzione della tecnica aeronautica e dei costumi nel modo di viaggiare.
Nel caso dell'attacco del World Trade Center, invece, questi reperti ci raccontano la storia dei voli sui cui erano stati imbarcati, chiusi in sacchi postali nelle stive degli aeroplani, e che terminarono il loro viaggio in modo drammatico per le strade di New York.

I reperti di Ground Zero conosciuti finora sono dunque tre:


  • una ricevuta commerciale di 170 $, spedita da Rochester per Irvine, California, con un pagamento effettuato da Donna Snyder per un viaggio invernale da fare ad Aruba;

  • una partecipazione di nozze spedita da Cape Neddick (Maine) da Jane Gallard per Los Angeles, trovata bruciacchiata per le strade di New York da un turista inglese che, tornato a Londra, ebbe l'alto senso civico di rispedirla al destinatario di Los Angeles spiegando di averla ritrovata per strada a New York in seguito all'attacco;

  • l'ultima rinvenuta, è invece una lettera di un abitante di Chelmsford in Massachusetts che scriveva ai propri zii a Los Osos, in California; la lettera venne rinvenuta immediatamente dopo lo schianto da un operaio che aveva fatto il turno notturno; in data 20 settembre 2001 il mittente ricevette una telefonata in cui gli veniva annunciato che la sua lettera era sopravvissuta al disastro e che gli sarebbe stata inviata  di ritorno da chi l'aveva ritrovata su una terrazza a quattro isolati dalle Torri Gemelle.

 
Non è stato possibile sapere su che volo fossero imbarcate le lettere, perchè all'epoca la tracciatura non veniva eseguita per la corrispondenza ordinaria.

 La notizia dell'esistenza di queste lettere, per la sua importanza a più di otto anni dai fatti, è stata ripresa in seguito anche dalla stampa generalista italiana (link).