WTC7: un nuovo filmato dell'edificio in fiamme

di Enrico Manieri - Henry62
E' stato reso disponibile su Youtube un nuovo ed interessante filmato che riprende il WTC7 in fiamme e che mostra alcuni dettagli del suo successivo crollo.
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Lo proponiamo all'attenzione dei lettori di 11-SETTEMBRE perchè riteniamo sia importante acquisire nuove informazioni sia sullo stato degli incendi che dei danni subiti dal palazzo.
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Ricordiamo che le teorie alternative vorrebbero che il WTC7 sia stato abbattuto con una demolizione controllata, negando che il palazzo fosse in realtà preda di violenti incendi che poterono agire indisturbati per ore, fino al collasso della struttura, per l'assenza di acqua nelle tubature antincendio.
Le tubature dell'acquedotto furono distrutte dalle macerie del WTC1 che, cadendo da altezza elevatissima, danneggiarono strutture di servizio del World Trade Center collocate anche a parecchi metri di profondità sotto la superficie di Ground Zero.

11 settembre 2001: "crash covers" da Ground Zero

di Enrico Manieri - Henry62

Forse non tutti sanno che alcune lettere, che viaggiavano a bordo degli aeroplani che vennero dirottati e che colpirono le Torri Gemelle, furono ritrovate nei giorni seguenti all'attentato e successivamente rese ai mittenti.
In ambiente filatelico queste lettere, viaggiate tramite posta aerea e sopravvissute ad incidenti catastrofici, seguiti da immediati incendi, hanno un notevole valore, ma nel caso del disastro delle Torri Gemelle questi oggetti assumono anche il significato di testimonianza storica dell'impatto degli aerei contro  i due grattacieli.



Sembrerebbe davvero incredibile, ma ci sono dei folli che sostengono che gli aeroplani dirottati non sarebbero mai esistiti e che si sarebbe trattato, in realtà, di una sorta di fiction olografica creata appositamente per nascondere una demolizione controllata o l'impatto di un missile.
Roba da matti!
Eppure questa teoria, detta "no planes", ha la sua (per fortuna esigua) schiera di sostenitori anche in Italia.



Il ritrovamento di una terza lettera trasportata dagli aerei e sopravvissuta all'impatto contro le Torri Gemelle è stato rivelato dal Sun di Lowell (Massachusetts), con un articolo pubblicato in occasione dell'ottavo anniversario dell'attacco e che ha avuto ampia eco nella community degli appassionati di filatelia e di storia postale, cui mi onoro di appartenere.
La lettera, ora custodita in una cassetta di sicurezza in banca, venne ritrovata e rispedita al mittente da un abitante di New York, di origini italiane, Salvatore Scozzari, che lavorava nei pressi delle Twin Towers al momento dell'impatto.


Da un punto di vista collezionistico, le "crash covers", cioè gli oggetti postali sopravvissuti ai disastri aerei, hanno appassionati collezionisti che si contendono questi veri e propri reperti per inserirli nelle loro collezioni.
Si tratta comunque di materiale estremamente raro da un punto di vista collezionistico, spesso testimone di fatti di grande drammaticità e che raccontano vicende capaci di far rivivere i momenti tragici della nostra epoca.

La storia dei disastri aerei è piena di grande dolore e richiama alla memoria tragedie che segnarono, per il loro impatto sui media, l'evoluzione della tecnica aeronautica e dei costumi nel modo di viaggiare.
Nel caso dell'attacco del World Trade Center, invece, questi reperti ci raccontano la storia dei voli sui cui erano stati imbarcati, chiusi in sacchi postali nelle stive degli aeroplani, e che terminarono il loro viaggio in modo drammatico per le strade di New York.

I reperti di Ground Zero conosciuti finora sono dunque tre:


  • una ricevuta commerciale di 170 $, spedita da Rochester per Irvine, California, con un pagamento effettuato da Donna Snyder per un viaggio invernale da fare ad Aruba;

  • una partecipazione di nozze spedita da Cape Neddick (Maine) da Jane Gallard per Los Angeles, trovata bruciacchiata per le strade di New York da un turista inglese che, tornato a Londra, ebbe l'alto senso civico di rispedirla al destinatario di Los Angeles spiegando di averla ritrovata per strada a New York in seguito all'attacco;

  • l'ultima rinvenuta, è invece una lettera di un abitante di Chelmsford in Massachusetts che scriveva ai propri zii a Los Osos, in California; la lettera venne rinvenuta immediatamente dopo lo schianto da un operaio che aveva fatto il turno notturno; in data 20 settembre 2001 il mittente ricevette una telefonata in cui gli veniva annunciato che la sua lettera era sopravvissuta al disastro e che gli sarebbe stata inviata  di ritorno da chi l'aveva ritrovata su una terrazza a quattro isolati dalle Torri Gemelle.

 
Non è stato possibile sapere su che volo fossero imbarcate le lettere, perchè all'epoca la tracciatura non veniva eseguita per la corrispondenza ordinaria.

 La notizia dell'esistenza di queste lettere, per la sua importanza a più di otto anni dai fatti, è stata ripresa in seguito anche dalla stampa generalista italiana (link).

La traiettoria del motore destro di UA175

di Enrico Manieri - Henry62

I sostenitori della teoria "no-plane" affermano che le Torri Gemelle non vennero colpite da due aeroplani di linea dirottati, ma da qualche altro tipo di ordigno mascherato in modo da simulare un jet.

Già un semplice confronto dimensionale, ricavabile dai fotogrammi che riprendono l'impatto di AA11 contro la Torre Nord (WTC1), estratti dal video girato dai fratelli Naudet (ripresa effettuata la mattina dell'11 settembre dall'incrocio fra Church Street e Lispenard Street), è sufficiente per scartare completamente l'ipotesi missile, ma comunque vorrei dedicare un po' di spazio all'approfondimento delle immagini che riguardano il motore destro del volo UA175, cioè del Boeing 767 che colpì la Torre Sud (WTC2), e alla parte conclusiva del suo volo dopo l'impatto.

Questa parte rilevante di motore venne ritrovata e immediatamente fotografata in decine e decine di immagini, scattate sia da semplici passanti che dagli investigatori, all'incrocio fra Church Street e Murray Street, a Nord-Est di Ground Zero.

In alcune immagini il motore sembra essere di piccole dimensioni, ma si tratta di un effetto ottico ed il confronto con la sagoma umana restituisce la corretta scala dimensionale dell'oggetto.

Ovviamente il rottame mostrato non è il motore nella sua interezza, ma la parte restante di esso, dopo che tutta l'ingombrante e fragile componente di palette del fan è stata distrutta nell'impatto e anche parte delle ruote delle turbine dei diversi stadi si sono staccate, disseminandosi sul percorso; una ruota venne trovata in prossimità del pezzo principale, deformata probabilmente per l'urto con il suolo e per il successivo rotolamento.

E' interessante però osservare che già le immagini dell'impatto mostrano, senza alcun dubbio, un rottame ad alta densità, di massa consistente ed incendiato, che lascia dietro a sé un'ampia parabola di fumo con origine dal punto di impatto del WTC2, andando a cadere esattamente nella zona in cui è stato ritrovato il pezzo di motore.

Questo schema aiuta a meglio comprendere la dinamica della caduta del motore e la localizzazione dei principali rottami.

Nelle immagini che seguono, scattate a brevissima distanza di tempo (frazioni di secondo) da diversi autori e da diverse posizioni, in giallo si evidenzia l'oggetto incendiato che cade, mentre in blu si mostra l'ombra dello stesso proiettata sulla facciata del WTC1.

La scia di fumo lasciata dal rottame compare nettamente contro lo sfondo del cielo azzurro e consente di vedere esattamente la traiettoria descritta dall'oggetto, come è possibile constatare dalle immagini panoramiche che seguono.

In queste immagini drammatiche si trova la conferma che:

  • l'oggetto proviene esattamente dal punto di impatto dell'aereo contro la Torre Sud;

  • la sua massa è importante e al momento dell'inizio della traiettoria è animato da grande velocità (altrimenti non descriverebbe quel tipo di traiettoria nell'atmosfera);

  • la densità dell'oggetto è elevata, tale da rendere meno evidente l'azione frenante dovuta all'attrito dell'aria (che si concretizza nella minor curvatura della traiettoria descritta) rispetto ad altri rottami di minor densità che cadono al suolo a distanze inferiori dal punto di impatto.

Tutte queste caratteristiche consentono di ricondurre l'oggetto in volo alla parte di motore che venne rinvenuta all'incrocio fra Church Street e Murray Street.

Chi sostiene l'ipotesi del "no-plane" dovrebbe allora anche giustificare quale forza avrebbe dovuto essere applicata ad un rottame di così grande massa per fargli descrivere la traiettoria rappresentata dal fumo della scia.

Ovviamente la mia è una domanda retorica, dato che quello ritrovato non può che essere il motore dell'aereo che è stato mandato dai terroristi ad impattare contro la facciata sud del WTC2.

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Rilasciati dal FBI nuovi video dell'attacco al WTC

di Enrico Manieri - Henry62
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Scott Bingham, il ricercatore che ha già dato un importante contributo ottenendo il rilascio di documenti e dei video relativi all'impatto del volo AA77 contro il Pentagono, ha ottenuto altri 10 dvd dal FBI.
Si tratta di video relativi all'attacco al World Trade Center, per la maggior parte inediti, che erano a disposizione del FBI e della cui esistenza venne data notizia nella dichiarazione dell'agente Jacqueline Maguire, sempre ottenuta da Scott tramite richiesta FOIA.
Il materiale sarà disponibile progressivamente sul sito:
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A Scott va tutta la nostra riconoscenza per l'impegno e la cortesia con cui mette a disposizione di tutti questi importanti dati.

WTC1 e WTC7: due nuovi filmati dei crolli


Watch North Tower Collapse in How to Videos  |  View More Free Videos Online at Veoh.com
Watch WTC7 in How to Videos  |  View More Free Videos Online at Veoh.com
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Due nuovi filmati, rilasciati a distanza di anni da privati, mostrano nuovi interessanti particolari dei crolli del WTC7 e del WTC1.
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Si tratta di filmati estremamente interessanti, che presentano dei punti di ripresa inediti, e che consentono di meglio capire come avvenne il crollo dei palazzi; in particolare, si vede come la struttura del core del WTC1 crolli per ultima, per instabilità da carico di punta, dopo che era venuto completamente a mancare il supporto laterale fornito dalla facciata perimetrale.
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Nel caso del WTC7, invece, si ha la conferma del cedimento per effetto di un crollo progressivo, che si trasmette in orizzontale nell'edificio dal lato est verso il lato ovest e con una rotazione della facciata sud su se stessa durante la caduta.

Il sito di Ground Zero svela nuove sorprese agli studiosi

di Enrico Manieri - Henry62
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Lo scavo di Ground Zero continua a riservare delle sorprese agli studiosi americani, ma questa volta la tragedia degli attachi terroristici non è direttamente chiamata in causa.

La scoperta cui mi riferisco non ha a che fare direttamente con i tragici fatti dell'11 settembre, ma apre una inedita finestra sull'America preistorica.

In particolare, faccio riferimento alla notizia, pubblicata sulla "The Metro Section" del "New York Times" del 22 settembre 2008, in cui si riferisce di una scoperta scientifica avvenuta nell'angolo sud-orientale di Ground Zero.

Durante i lavori di scavo della nuova Torre 4 a Ground Zero, in corso di esecuzione da parte della società "Silverstein Properties", è apparso un paesaggio eccezionale, mai visto a Lower Manhattan: è infatti riemersa la zona di erosione glaciale che intarsiò la pietra su cui sorge Manhattan circa 20.000 anni fa.
I ghiacciai preistorici, come giganteschi bulini, scolpirono e levigarono la pietra, ora sepolta sotto metri di sedimenti, e la modellarono in un gigantesco lavoro di traforo

Qualche avvisaglia di discontinuità nella zona in pietra sotto il World Trade Center era nata già durante gli scavi dello "slurry wall" negli anni sessanta; sospetti di zone non coerenti nella pietra si erano avuti anche durante i lavori di consolidamento dopo il crollo delle Torri Gemelle, quando nello stabilizzare il pericolante muro perimetrale del catino che cingeva le fondamenta del complesso, ci si accorse che alcuni tiranti non riuscivano a far presa sulla roccia, ma nessuno immaginava ciò che oggi ha invece visto la luce.

Il profilo della zona in pietra che è stata portata alla superficie mostra un andamento tormentato, ricco di canaloni e di ampi fori, prodotti dall'azione erosiva dei ghiacci e dell'acqua (potholes).

Con stile tutto americano, il canalone più importante è già stato denominato il "Grand Canyon of Lower Manhattan".

Il fatto che più incoraggia gli studiosi è l'estrema rarità di trovare simili manifestazioni della natura in prossimità dei mari.

Le rocce trovate nelle cavità hanno consentito di determinare i siti da cui la forza dei ghiacci le ha strappate, trascinandole per migliaia di anni fino all'attuale posizione: come le tipiche rocce rosse del New Jersey ed il basalto grigio dei monti Palisades.

Secondo i geologi, in alcune cavità create dall'erosione, sarebbe possibile studiare rocce vecchie di 500 milioni di anni, risalenti in pratica allo scontro fra le piattaforme continentali americana ed africana.

La presenza di un minerale chiamato Kyanite consentirebbe di affermare che all'epoca della loro formazione queste rocce si trovavano ad una profondità di circa 30 Km, dato che la Kyanite cristallizza solamente ad alta pressione e altissima temperatura.

Queste meraviglie della natura sono però destinate ad essere presto distrutte dall'azione degli ingegneri, che devono creare una superficie piana destinata a fungere da adeguato supporto alle fondamenta del nuovo World Trade Center, anche se gli operai che devono eseguire materialmente il lavoro non la pensano così.

Spontaneamente è nata fra loro la proposta di creare uno specialissimo acquario, avente queste rocce come fondale, in cui il pubblico possa un giorno ammirare come doveva apparire Manhattan migliaia di anni fa.

Papa Benedetto XVI a Ground Zero

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New York, 20 Aprile 2008

"Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo di violenza: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le nazioni della terra. Volgi verso la tua via dell'amore coloro i cui cuori e le cui menti sono consumati dall'odio".

"Dacci conforto e consolazione, rafforzaci nella speranza, e dacci la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo dove la vera pace e l'amore regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti".

"O Dio di amore, compassione e cura, guarda su di noi, persone di molte fedi e tradizioni differenti, che ci riuniamo oggi in questo luogo, scena di incredibile violenza e dolore.

Ti chiediamo nella tua bontà di dare luce e pace eterne a tutti coloro che qui sono morti.

Gli eroici primi soccorritori: i nostri combattenti contro il fuoco, i poliziotti, i lavoratori dei servizi di emergenza, e il personale dell'autorità portuale, insieme a tutti gli uomini e donne innocenti che furono vittime di questa tragedia semplicemente perché il loro lavoro o servizio li portò qui l'11 settembre del 2001."

"Ti chiediamo, nella tua compassione, di portare guarigione a quelli che, a causa della loro presenza qui in quel giorno, soffrono per le ferite e le infermità.

Guarisci anche il dolore delle famiglie ancora sofferenti e di tutti quelli che hanno perso loro cari nella tragedia.

Da' loro la forza di continuare le loro vite con coraggio e speranza.

Siamo memori anche di quelli che hanno trovato la morte o hanno subito ferite e perdite nello stesso giorno al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania.

I nostri cuori sono tutt'uno con i loro, mentre la nostra preghiera abbraccia il loro dolore e la loro pena".

"Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo di violenza: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le nazioni della terra. Volgi verso la tua via dell'amore coloro i cui cuori e le cui menti sono consumati dall'odio".

"Dio della comprensione, oppressi dall'enormità di questa tragedia, noi cerchiamo la tua luce e la tua guida mentre ci confrontiamo con questi terribili eventi.

Assicura a coloro le cui vite furono risparmiate di poter vivere in modo che le vite perse in questo luogo non siano perse invano.

Dacci conforto e consolazione, rafforzaci nella speranza, e dacci la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo dove la vera pace e l'amore regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti".

Papa Benedetto XVI

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Nuovo interessante video di Mark Roberts

di Enrico Manieri - Henry62
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Segnalo un nuovo interessantissimo video in inglese, "World Trade Center not a demolition", dell'amico Mark Roberts, un ricercatore sui fatti dell'11 settembre che ha da tempo posto in rete le proprie documentatissime ricerche, reperibili sul suo sito.
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Mark ha realizzato 47 minuti di video in cui vengono affrontate le tematiche relative alla demolizione controllata del World Trade Center, tesi tanto cara ai complottisti quanto non suffragata da alcuna prova reale, analizzando la realtà dei fatti e fornendo spezzoni di filmati veramente interessanti, che ben chiariscono le modalità di esecuzione delle vere demolizioni controllate di strutture in acciaio.
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Vengono passate in rassegna tutte le affermazioni più eclatanti dei sostenitori delle "teorie alternative", che vengono regolarmente smentite dall'analisi dei fatti: pseudo-squib, completa polverizzazione del cemento, crollo del WTC7, uso di esplosivi ad alto potenziale.

Un video la cui visione è altamente raccomandata!

Mappa navigabile di Ground Zero

di Enrico Manieri - Henry62
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La mappa è completamente navigabile semplicemente clickando su di essa e spostandosi al suo interno.