I video del Pentagono: opinioni a confronto

di Enrico Manieri - Henry62
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Un antico adagio dice "l'olio buono viene a galla", cioè la verità emerge nel tempo, bisogna solamente saper aspettare.
Queste brevi note mi nascono spontaneamente dopo aver letto uno scambio di post sul forum di Luogocomune fra gli utenti Sertes e Tuttle.
L'argomento di discussione sono i video del WTC, ma ovviamente, quanto affermato vale per qualunque video digitale, compresi, quindi, quelli del Pentagono.
Chi siano questi due utenti lo sappiamo dalle informazioni che loro stessi resero pubblicamente note: Tuttle, già noto con l'alias Pier69, è un esperto video che pubblicò tempo fa una per me discutibile analisi dei filmati del Pentagono; Sertes, stando alla sua scheda, è invece un docente di informatica, che così si definisce:
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"...Per tua informazione sono stato vari anni un insegnante di informatica, l'esame sulla Trasmissione Dati e Compressione all'università di Bologna l'ho dato, quindi sì, sono l'esperto che ti smonta la minchiata dell'ala retrattile.

Sulle foto ho provato a ragionare assieme a te, ma sui video compressi ti mancano proprio gli strumenti e la teoria di base che ci sta dietro, per questo ti dico portalo tu un esperto di informatica o di editing video che sostiene che è possibile analizzare fotogrammi calcolati con compressione a perdita di dati e stabilire da questi a ritroso com'era la realtà.

Se ce la fa, altro che nobel!!"

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Entrambi sono sostenitori di teorie "alternative" sui fatti dell'11 settembre, sono cioè due complottisti che ritengono che il governo americano abbia delle responsabilità dirette in quei tremendi fatti.

Data l'assonanza di posizioni rispetto alla verità dei fatti, il loro scambio di battute non può essere accusato di essere basato su posizioni di debunking, dato che nessuno di loro è un debunker.

Cosa dice Sertes?

Sertes fa una affermazione in questa discussione che mi trova completamente d'accordo (tutte le enfatizzazioni ed i colori del testo citato sono miei):

"Sertes Inviato: 31/7/2008 17:10 Aggiornato: 31/7/2008 17:10
...
Invece per fare una qualsiasi analisi seria dei video si dovrebbero sempre utilizzare gli originali: i codec di compressione video spesso lavorano a perdita d'informazione, ovvero per ottimizzare la resa tagliano parti di ripresa o vanno ad interpolare, a calcolare fotogrammi che non sono 100% fedeli all'originale. Se parti da un video compresso e ne studi i singoli fotogrammi hai già sbagliato in partenza.
..."
Ovviamente chi fece affermazioni di ben altra natura, non può accettare questa chiarissima posizione, sostenuta da nozioni teoriche e pratiche che chiunque può verificare, ed infatti, dopo poco più di una mezzoretta compare il messaggio di Tuttle / Pier69 nella stessa discussione, che riporto integralmente:
"Tuttle Inviato: 31/7/2008 17:49 Aggiornato: 31/7/2008 17:53
Iscritto: 1/9/2006
Re: “No planes”, una teoria insostenibile
Citazione:
Se parti da un video compresso e ne studi i singoli fotogrammi hai già sbagliato in partenza.
Scusa Sertes ma questo non corrisponde al vero ma forse ho capito male cosa volevi intendere.
I fotogrammi di un video compresso si possono analizzare sempre - almeno che non vi sia un fattore di re-encodifica tale da rendere il supporto inutilizzabile ma di conseguenza anche inguardabile.
Ma il video compresso si analizza da sempre.
Basti pensare che la tecnologia in ambito video (degli ultimi anni), a tutti livelli, lavora già in partenza su fotogrammi compressi.
Dal "vecchio" e costosissimo D1 (il massimo in termini di qualità) al Digital Betacam (DCT) al miniDV, al DVCAM, al DVCAMPRO, all'HDV, all'Mpeg2 e sino a tutti i codec HD che stanno prendendo piede nell'ultimo periodo.
Sono tutti formati compressi in partenza.
Qualsiasi di questi formati nativi, anche se ricompresso per utilizzo diverso, può essere analizzato senza alcun problema.
Giusto per correttezza.
Ciao"
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Dopo pochi minuti, risponde ancora Sertes:
"Sertes Inviato: 31/7/2008 18:00 Aggiornato: 31/7/2008 18:00
Da: Bologna
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Re: “No planes”, una teoria insostenibile
Già, altre volte mi sono espresso meglio :(Volevo dire che esistono compressori che mantengono l'integrità del dato (zip è noto a tutti) e vi sono compressori che lavorano a perdita di dato (divx) in cui uno stesso oggetto non è obbligatoriamente fedele alla realtà, si predilige piuttosto la resa finale.
Un ala che si accorcia perchè l'oggetto entra da fuori schermo, a grande velocità, e passa sopra un altro oggetto può benissimo essere un artefatto del codec video.
Questo lo so con un approccio informatico, spero che tu ne convenga magari dandomi conferma con un approccio di esperto video."
A questo punto cosa scrive Tuttle?
Smentendo di fatto tutto quanto aveva fatto nel suo studio precedente, scrive il seguente messaggio:
"Tuttle Inviato: 31/7/2008 18:19 Aggiornato: 31/7/2008 18:19
Re: “No planes”, una teoria insostenibile
Ok. Ora ho compreso meglio cosa intendevi.
Confermo la possibilità che citi ed è un sintomo di un processo di compressione basato sulla compensazione del moto e sulla predizione del fotogramma.
Questa tecnica lavora su base blocco, (perché se lavorasse su base del singolo pixel avremmò risultati ancora peggiori), e tenta di "ricostruire" il frame successivo partendo da quello precedente - lavorando solo sui blocchi che al codec appaiono "mutare" in relazione a dei vettori di spostamento.
Anche i nuovi metodi di incapsulazione e i nuovi codec compatibili ed ospitabili dai file FLV (quelli usati da youtube per capirci) usano questa tecnica di motion estimation.
Ovvio che se un determinato video ha subito diversi passaggi di encodifica basati sulla MC (per esempio da DV nativo (intraframe) a Mpeg2 a mpeg1 verso poi H.264 etc) il risultato finale sarà un video che ha subito diversi processi di re-codifica ad interdipendenza fra fotogrammi.
Se poi durante questi passaggi ci si aggiunge anche un downscale (resize) o peggio un upscale...si ottiene qualcosa che è davvero difficile da interpretare.
Soprattutto nei contenuti.
Però, per essere sinceri, quello che chiamiamo "ala retrattile" non mi sembra un sintomo della motion compensation.
Ma di sicuro una CGI non produrrebbe quel genere di problematiche. :)CIao"
Sorprendente, non è vero?
Ricordo che i filmati del Pentagono sono degli MPEG1, un codec video lossy di quelli citati da Sertes, in più il filmato è stato certamente sottoposto ad un processo di downscale, visto che ha frame di dimensioni pari alla metà di quello nativo frutto dell'acquisizione digitale dal filmato originale analogico salvato su VHS, cioè quel processo che Tuttle / Pier69 ora dice che porterebbe a qualcosa difficile da interpretare, soprattutto in termini di contenuti!
Ebbene, questo è esattamente ciò che ho da subito contestato a Tuttle / Pier69 nella sua analisi, motivo per cui scrissi nel giugno 2007 questo articolo di critica alle sue ipotesi e quindi sviluppai l'argomento negli articoli raccolti nel dossier "Le telecamere del Pentagono" .
Ci è voluto più di un anno, ma finalmente "l'olio buono è venuto a galla"!